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Per comprendere com'è la vita degli uomini in galera bisogna raccontarla in parallelo a quella di chi invece è libero. Per questo Edoardo Albinati ha scelto la forma del diario personale, narrando in questo libro un anno come insegnante nel carcere di Rebibbia. "Maggio selvaggio" parla della vita in prigione - la violenza, improvvisa o differita, la burocrazia che scandisce le giornate nella "fabbrica della pena", gli atti di bontà e crudeltà gratuiti, la deriva dei corpi - mescolandola con gli avvenimenti e le scoperte di chi sta fuori: il tempo sospeso e quello che scorre. Ed è proprio grazie a questo suo approccio narrativo personale e diaristico, che Albinati offre al lettore un documento straordinario sul mondo di chi è privato della libertà, senza strumentalizzazioni e senza patetismo.